sono giulia

sono giulia

Mi chiamo Giulia Marro, ho 36 anni e nella mia vita ho lavorato come antropologa, giornalista, insegnante di italiano L2, operatrice umanitaria e attivista culturale e sociale. Ho vissuto e operato tra Cuneo e diversi contesti internazionali, con un impegno costante sul fronte dell'inclusione sociale, del dialogo interculturale e della giustizia globale. 

Mi sono formata con un Master europeo in antropologia sociale e culturale (CREOLE “Cultural Differences and Transnational Processes”), studiando in Spagna e Slovenia. In Francia, ho diretto per diversi anni un’associazione di educazione popolare, progettando interventi educativi in scuole, carceri, aziende, enti pubblici e centri di accoglienza per migranti. In quel periodo, ho conseguito anche un diploma in “Coordinamento di progetti, territori e reti”.  Dal 2017, ho lavorato in diversi paesi: In Grecia, ho contribuito al progetto autogestito Hotel City Plaza e svolto attività di mediazione culturale nel campo profughi di Ritsona. In Etiopia, ho collaborato con il progetto di circo sociale Fekat Circus, organizzando l’African Circus Arts Festival e seguendo la compagnia in tour europeo come tour manager. Con Medici Senza Frontiere, dal 2021, ho fatto parte del pool di antropologi e promotori della salute, partecipando a missioni in Iraq, Haiti e Venezuela.



il mio lavoro in consiglio

Mi sono anche impegnata come giornalista, scrivendo per testate locali come La Guida, Il Granello di Senape e La Stampa Cuneo, con articoli di taglio antropologico e sociale. Ho prodotto e condotto il podcast "Ore d'area: parole e suoni dall’Isolato”, nato dall’esperienza nel quartiere adiacente alla stazione ferroviaria di Cuneo, e sono produttrice esecutiva del documentario "L'Isolato". Ho fatto parte del comitato di quartiere e partecipato al tavolo istituzionale "Quadrilatero", un coordinamento promosso dal Comune di Cuneo per affrontare le nuove marginalità urbane. Insieme ad altri antropologi del Collettivo Zaratan, ho contribuito a progettare un percorso di design comunitario per risposte condivise. Oggi sono Consigliera Regionale in Piemonte, eletta con AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) in quota Possibile.



la regione

Provo ogni giorno a portare in politica quello che ho imparato sul campo: l’ascolto delle comunità, il valore dell’esperienza diretta, la necessità di includere chi è ai margini e la convinzione che cultura e giustizia sociale vadano costruite insieme, dal basso. 



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L'uguaglianza come motore, la diversità come innovazione.

In Possibile ho trovato una casa politica dove le lotte per la giustizia sociale, ambientale e i diritti di tutte e tutti si intrecciano con la mia visione del futuro: radicale, inclusiva, concreta. Qui le parole diventano azione, e la pluralità è una ricchezza che ci guida ogni giorno.

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